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AMORPHIS: SKYFORGER

data

03/06/2009
82


Genere: Heavy/Goth/Death
Etichetta: Nuclear Blast
Distro: Warner Company
Anno: 2009

Band rinata con "Eclipse" qualche anno fa in seguito anche dell'ingresso in formazione di Tomi Jousten, nuovo singer, gli Amorphis calano il tris con questo nuovo "Skyforger" che si presenta sullo stesso eccezionale livello del precedente "Silent Water". Un disco ispirato che rispetto agli altri due acquista in dinamismo grazie a brani tirati e ad up-tempo più frequenti. Lo stile è quello solito, invece, senza un chiaro punto di riferimento, posto nel bel mezzo tra pieghe di goth metal, progressive, echi di death melodico e di folk. Così come le liriche, sempre tratte dal Kelavala, poema di tradizione popolare finlandese, vera e propria bibbia di culto pagano e non solo. Questa volta è il turno di Ilmarinen, fabbro, a caratterizzare la narrazione di Tomi - vi rimando all'intervista per ogni approfondimento sulla storia - il quale si divide tra cantato pulito e growl lasciando un'impronta vivida in ogni brano forse più che negli altri lavori. Assieme agli intrecci ed alla carica emotiva evocata dalle chitarre rappresenta certo una conferma, ma anche un ruolo fondamentale nell'economia della band: è bene dirlo, senza di lui il futuro degli Amorphis non sarebbe stato così prorompente e fruttuoso. E' la musica contenuta in "Skyforger", ovviamente, a testimoniarlo. Ispirata, rabbiosa e riflessiva, struggente al punto da far affiorare più di un brivido sulla pelle. Come nel caso di "Silver Bride", brano scelto come singolo e strutturato con un finale in crescendo davvero commovente; o come nel caso di "Sky Is Mine", vibrante e dinamica tale da sfavillare durante tutta la sua durata. Ma sono solo episodi scelti a caso perché il lavoro gode di una amalgama perfetta, compatta. Di un equilibrio e di una maturità che hanno quasi raggiunto il loro apice e che lasciano intravedere un futuro ancora più importante. Forse un leggero calo nel finale non lascia spiccare il volo pienamente al disco, ma trattasi di inezie in quanto le melodie vi aggrediranno e vi accarezzeranno continuamente, le chitarre ricameranno trame di assoluta bellezza e la sezione ritmica vi travolgerà e vi coinvolgerà allo stesso tempo. La produzione stellare rende il suono pieno e bombastic, mentre gli arrangiamenti sono sempre più eleganti e ricercati, ma mai fini a se stessi. In definitiva, ne sono assolutamente convinto: oltre a forgiare il cielo, Ilmarinen forgerà anche i vostri culi inchiodandoli davanti al lettore per molti, molti mesi. E quello che mi rallegra ancora di più è che non ne avrete mai abbastanza. Non ne avremo mai abbastanza.

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