AMORPHIS: Circle
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16/05/2013E' primavera conclamata ormai: tutto intorno a noi fiori e alberi si agghindano a festa, riempiendo di gioia e colori il paesaggio circostante. Siamo immersi in tale beata contemplazione quando, ad un tratto, dolcemente trasportata dal vento, una foglia elegantemente ci sfiora. Non è completamente secca, ma la sua superficie irregolare ed indefinibile non ci permette di stabilire con esattezza da quanto ormai duri il suo viaggio. Possiamo solo provare ad immaginare che, in un moto perpetuo e soave, tra condizioni climatiche avverse, essa abbia resistito sospesa nell'aria fin dalla notte dei tempi e sia giunta a noi in tutta la sua bellezza e saggezza per trasmetterci inconsciamente un messaggio di fondo, semplicissimo ma fondamentale: la vita è breve e ci mette costantemente di fronte ostacoli che spesso ci troviamo ad affrontare da soli. Per quanto possano magari apparirci insormontabili, l'importante è non perdersi d'animo mai e rimboccarsi le maniche. Che poi raggiungiamo o meno il successo (in ogni singolo aspetto della nostra esistenza) o che raccogliamo delusioni o amarezze, non fa differenza: tutto ciò che affrontiamo, viviamo e condividiamo ci rende quel che siamo, plasma ogni giorno sempre più la nostra essenza più profonda e quindi val sempre la pena d'esser vissuto. Guardarsi indietro è umano, naturale e comprensibile, ma non bisogna mai abbattersi, abbandonarsi alla malinconia fine a sé stessa o, peggio, alla tristezza. Il nostro personale bagaglio di esperienze ci fortifica e ci aiuta ad affrontare con ottimismo e grinta il futuro ed è questo ciò che conta veramente. Gli Amorphis questo lo sanno bene e riescono (ogni volta sempre meglio) a trasmetterlo per via della propria musica, oggi più forte, matura, malinconica, potente ed elegante che mai. Non c'è nulla da fare e non ce n'è per nessuno: come il vino buono, invecchiando migliorano sempre più, pregiato ensamble che va a lambire sponde di paesaggi ogni volta diversi ed affascinanti, regalandoci (come sempre ormai da circa una decade a questa parte) una manciata di brani praticamente perfetti che non smetteresti mai di ascoltare, sorretti da una produzione bombastica come non mai e da una forza ammaliatrice che non teme attualmente rivali. Musica che travalica qualsiasi definizione e genere, metal a tutto tondo (una splendida fusione tra i migliori To Die For e gli stessi Amorphis del periodo Joutsen) che ben si riassume nella meravigliosa "The Wanderer" (azzeccatissima fin dal titolo), vellutato contenitore che custodisce il segreto dell'eterna giovinezza, proveniente da tempi e luoghi remoti e probabilmente destinato a durare per l'eternità sull'onda dei ricordi, delle emozioni, della forza e della speranza. Un must.
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