MARCO RONCACCIA: Roma Caput Zombie
Il libro di debutto di Marco Roncaccia, come vuole la tradizione inaugurata da George A. Romero nella famosa saga dei morti viventi, parte da una lucida analisi sociale, quella della precarietà del lavoro giovanile, ed inventa una storia che contrariamente ai libri di genere non vive di solo splatter o racconti sanguinari, ma investe la narrazione con un ironia e sarcasmo sempre pungente e pertinente che rasenta le battute di cabaret puro, estrapolando la saga dello zombie dal tessuto sociale romano. Ne vien fuori un libro incalzante, che pagina dopo pagina vi immergerà in questo mondo surreale ma pregno della realtà quotidiana, dove il personaggio si dibatte tra la sua coscienza di uomo, le necessità alimentari dello zombie ed un profondo senso di amicizia che prende corpo in un periferia degradata degna degli spaccati pasoliniani. I metallari più incalliti storceranno la bocca nel sentire che la colonna sonora del libro è fatta dai Duran Duran, dai Madness da Black di ‘Wonderful Life’, ma anche da Giorgio Gaber e dalla sigla del cartone animato di Daitarn III° (solo chi ha più di 40 anni se lo può ricordare) ed è da qui che si dipana il nesso logico; da chi negli anni '80 era adolescente e dai quei ricordi indelebili prende spunto la vicenda. Consigliato.
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