Glenn Hughes: The Autobiography
Chi ha avuto modo di visionare l'intervista raccolta sul DVD 'Phoenix Rising', Hughes si è messo a nudo riportando, con molto coraggio, i suoi problemi personali legati all'abuso di sostanze stupefacenti. Nella biografia approfondisce l'argomento rivelando, ogni dettaglio minuziosamente, un'infinità di aneddoti legati ai primi trascorsi musicali fino all'ascesa in seno ai Deep Purple, ma come nel frattempo abbia iniziato a fare uso di droghe. Il libro è diviso su più capitoli che rappresentano i cardini fondamentali della biografia di Hughes, in ognuno dei quali si racconta pubblicamente e trovano spazio moltissimi interventi esterni tra cui parenti vari, amicizie, fidanzate ed una lunga lista di musicisti: tutte persone che in un modo o nell'altro hanno avuto a che fare con the voice of rock. Anche gli appassionati più strenui di Hughes rimarranno basiti alla lettura della biografia. L'ex Deep Purple, Trapeze, Black Sabbath ecc. incanta il mondo del rock da oltre quarant'anni, dotato com'è di una voce ed una sensibilità unica, riconosciuto e stimato musicista a 360°, ma come molti altri uomini ha un'anima fragile, debole alle tentazioni. Il libro è un invito per chiunque sia un appassionato di rock music, Huhges narra gli incontri e le amicizie scaturite con Stevie Wonder, David Bowie, i Led Zeppelin, gli Who, Gary Moore, Phil Lynott, Tony Iommi, i Judas Priest da cui è nato un forte legame con Rob Halford e via scorrendo con i grandissimi che hanno scritto le pagine più belle ed importanti della musica rock. Sex, drugs and rock'n'roll, Glenn Hughes non si è fatto mancare nulla per oltre un ventennio, finché ha trovato interiormente la forza di uscirne ed i suoi fan hanno potuto gioire nuovamente della sua musica. Il libro è scritto con disarmante schiettezza e precisione di date, eventi, situazioni, nomi e luoghi: né scoprirete di belle di tutto ciò che accadeva dietro le quinte di una rock band negli anni 70/80. Molto curata l'impaginazione, vi sono incluse anche rare foto ed un'introduzione scritta per mano del fondatore dei Metallica: Lars Ulrich.
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