DOKKEN: UNDER LOCK AND KEY [REISSUE]
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03/03/2014That's sound! Con 'Under Lock And Key' la Rock Candy pubblica uno dei migliori titoli del suo lotto. La produzione di questo super classicone dei Dokken era già una meraviglia, grazie allo splendido lavoro svolto da Neil Kernon (Thin Lizzy, Queen, Judas Priest, Kansas, Queensryche e tanti altri), con il contributo prezioso di Michael Wagner, ma i tecnici della label inglese sono andati oltre. La ristampa gode di un suono ultra dinamico, brillante e profondo, la chitarra del dio Lynch sembra un tracciante tanto suona nitida. Per chi già fosse un possesso di una copia dell’album non si faccia perdere l’occasione di apprezzarlo con un perfetto restyling sonoro, per chi invece non ho mai avuto modo di ascoltarlo prima è arrivato il momento di acquistarlo e spararlo al massimo volume. Dopo un tour promozionale intenso a supporto a Judas Priest e Twisted Sister negli States, in Europa furono opening act per gli amici Accept (Italia compresa), il gruppo californiano rientra in studio carico, motivato, e soprattutto più maturo. "Unchain The Night", "The Hunter", "In My Dreams" e "It's Not Love" sono brani che hanno fatto la storia del metal americano gli anni '80. Il risultato è sorprendente, ancora di più se pensiamo ai soliti dissidi tra Lynch e Dokken, costretti ad una convivenza artistica forzata: per saperne di più basta leggersi il dettagliatissimo booklet.
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