DANIEL EKEROTH: Swedish Death Metal
Lavoro minuzioso ed approfondito su tutto ciò che ha dato vita, lustro ed epopea al Death Metal Svedese, partendo dalle formazioni che hanno posto le fondamenta del fenomeno: Nihilist, Carbonized, Treblinka e Carnage passando per le band che lo hanno reso famoso e riconoscibile in tutto il mondo: Entombed, Dismember, Grave, Unleashed, Therion, Edge Of Sanity e Tiamat fino a quelle che lo hanno reso accessibile anche ai meno estremisti: At The Gates, Dark Tranquillity; In Flames etc, specificando che il fuoco devastatore è stato appiccato prima di tutti dai Bathory di Quorthon. La ricetta che rende godibile il libro risiede nel fatto che l’autore pur essendo direttamente coinvolto nella seconda ondata del fenomeno musicale, non utilizza mai il libro per incensare o fare pubblicità gratuita alle band di cui è stato membro (Insision, Uncurbed, Tyrant, Dellamorte ed altre), ma ha vissuto ed ha scavato talmente in profondità (attraverso lettere, mail, interviste e sopratutto ascoltando ogni singola produzione, dai demo ai dischi, collezionando flyer e pubblicandoli assieme a centinaia di foto di quel periodo) da parlarvi della vità privata dei singoli membri, delle loro molteplici migrazioni da una band all’altra che ne hanno determinato le alterne fortune/sfortune, delle varie scene locali: Stoccolma, Goteborg ed altre città della Svezia, dello sviluppo delle stesse attorno agli studi di registrazione tra i quali i Sunlight di Tomas Skogsberg, gli Unisound di Dan Swano ed infine i The Abyss di Peter Tagtgren quelli più tecnologicamente avanzati che hanno spazzato la concorrenza. Le vicende con le varie case discografiche che si sono contese le band e che ne hanno determinato il destino, le fanzine che sono nate, cresciute, quelle che hanno chiuso subito ed altre che sono diventati dei veri e propri magazine a cadenza regolare, ci riferiamo a Close Up, ed infine elenca in ordine alfabetico tutti i gruppi che ne hanno fatto parte ed i membri più influenti e tutte le fanzine svedesi. Un must per gli amanti del genere perchè evita sensazionalismo e strumentalizzazione (specie dei testi e delle tematiche) ma si concentra fondamentalmente sulla musica, con un approccio tipico delle fanzine dell'epoca, cioè verace e canalizzato dai gusti personali.
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