SACRED STEEL: Heavy Metal Sacrifice
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17/10/2016E' tempo di bilanci per i Sacred Steel. Con questo nuovo full-lenght, dal titolo quanto mai esplicativo, gli uomini di Ludwigsburg celebrano più che degnamente i venti anni di storia, e soprattutto di piena dedizione alla causa dell'heavy metal, una musica che è entrata nella loro pelle fin dal disco di esordio non certo indimenticabile. Tuttavia, con il passare del tempo la band è cresciuta a livello tecnico in maniera considerevole, e poco importa se la voce di Gerrit Mutz non sia proprio esempio di raffinatezza perchè la straripante passione, l'energia e il carisma profusi da parte sua sono oggi merce sempre più rara da trovare. La coppia d'asce Jonas Khalil e Jens Sonnenberg si dimostra come sempre impeccabile nel forgiare riff carichi di forza, epicità (con una cadenza a tratti doomeggiante), oscurità (si sentono influenze di chiara evidenza US metal) e accelerazioni tipiche del thrash (in "Hail The Godz Of War", nell'invettiva contro la Chiesa "Vulture Priest" e nell'emblematica track "The Dead Walk The Earth"), e la sezione ritmica è elemento su cui poter fare pieno affidamento. La componente epica è probabilmente quella che riesce a determinare i migliori risultati, sembra di trovarci di fronte i Manowar nei momenti più evocativi e i Omen più brillanti (ovviamente quelli del passato più remoto): "The Sign Of The Skull" e la splendida "Let There Be Steel" faranno di sicuro la felicità di ogni defender che si rispetti. La produzione, potente e grezza nella giusta maniera, fornisce un adeguato supporto dinamico a beneficio di un'opera che non apporterà certo elementi di novità nella carriera del gruppo, ma rappresenta l'ennesima conferma della capacità di questi cinque prodi ed indomiti guerrieri nel realizzare brani piuttosto semplici nella forma e quasi sempre ricchi di sostanza.
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