CROHM: Failure In the System
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07/02/2020I più attempati di voi si ricorderanno della presenza dei Crohm, la prima band proveniente dalla Valle d'Aosta a cimentarsi con l'heavy metal debuttando con 'Quake' nel 1986. Dopo ben venticinque anni di silenzio nel 2014 si ricostituiscono dando vita a due full lenght nel 2015 e 2017. Alla luce di quanto emerge nel loro nuovo cd si nota un approccio alla materia metallica assai ruvido e diretto già subito con la title track, quanto mai esplicativa anche nel testo in cui l'essere umano viene considerato la falla nel sistema. Nel loro metal di impostazione classica si notano frequenti incursioni tanto nel thrash quanto nel punk soprattutto in "Fire And Ice" e "The Wash-Sin Machine" con un cantato in primissimo piano da parte di Sergio Fiorani, che può piacere o meno, e che sembra presentare punti di contatto con quello di Piero Pelù. Diversi sono gli aspetti positivi che vengono fuori: innanzitutto la bontà della stuttura dei brani, progettati ed eseguiti senza tanti fronzoli ma pur sempre con discreta perizia e una sezione ritmica in bella evidenza, c'è da rimarcare anche un tentativo abbastanza ben riuscito di dare ulteriori sfaccettature al sound inserendo due tracce già pubblicate nei precedenti album: "Legend And Prophecy" dal sapore epico e la folkeggiante "Mountains - Heavy Folk Version" che richiama molto i Jethro Tull, da segnalare inoltre la cover dei Beatles "Eleandor Rigby" metallizzata a dovere e "Deep Blue" piuttosto darkeggiante. Di sicuro la band sa il fatto suo, forse sarebbe auspicabile una maggiore cura negli arrangiamenti in modo da valorizzare ancor più il potenziale espresso dai ragazzi incrementandone l'impatto sonoro.
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