MAGNUM: The Serpent Rings
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07/02/2020A partire da 'Princess Alice And The Broken Arrow' targato 2007, i Magnum hanno estratto dal cilindro un album ogni due anni fino ad oggi: tutti prodotti magnifici di cui risulta davvero arduo scegliere quale potrebbe essere il migliore. A rendere ancora più diffiicle la scelta concorre il nuovo 'The Serpent Rings', altro disco straordinario in cui Clarkin & Catley si confermano in perenne stato di grazia, ispirati su più livelli e mai domi sul piano dell'attitudine. Hard rock classico di stampo britannico, a tratti epico, sempre melodico ed accattivante il loro, che non ricorre a sotterfugi stilistici, e mai ti ricatta sul piano espressivo. E' il loro marchio di fabbrica, il loro manifesto artistico che riscopriamo in brani come l'uno-due iniziale "Where Are Youu Eden"/"You Can't Run Faster Than Bullets", pomp rock song di classe la prima, mid tempo ferale la seconda; come anche in "The Archway Of Tears", traccia eroica e sognante dalla struttura raffinata quanto incisiva, o anche come nella title-track, pura summa della poetica dei Magnum: energica, magica, elegante. Non un cedimento, poi, canzone dopo canzone. Dal punto di vista dei suoni Clarkin fa girare la sua chitarra su registri più ruvidi, motivo per cui il suo riffare risulta più metallico rispetto ai dischi precedenti. Sul piano delle prestazioni, invece, non possiamo non evidenziare la stratosfera su cui ci trasporta Bob Catley, di album in album sempre più maturo, come se non ci fosse fine al suo grado di comunicatività nonostante sia un classe '47. Da segnalare, infine, l'ingresso in formazione di Dennis Ward (Pink Cream 69 e via dicendo), il quale dona maggiore vitalità alla sezione ritmica, chiudendo il cerchio di un lavoro esaltante che si candida fin da ora ad entrare nella top ten dell'anno in corso. Mentre i Magnum entrano definitivamente, indiscutibilmente, nell'olimpo delle leggende della musica "pesante".
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