WARRANT: BORN AGAIN
data
20/03/2006I Warrant sono una di quelle bands che non necessitano di presentazioni, un monicker che, nel mondo dell'hard-rock music, ha prodotto qualcosa come otto milioni di cd venduti in giro per il mondo e ha portato, negli anni d'oro del genere, gran parte dei propri video in rotazione su MTV. Ora, a distanza di ben diciassette anni dal loro fantastico debut "Dirty Rotten Filthy Stinkin Rich", i rockers americani tornano alla carica con "Born Again", titolo che rompe il silenzio durato diversi anni dalla pubblicazione di "Under The Influence", e che vede ancora una volta in auge la line-up iniziale del gruppo, con la unica eccezione individuata nel nuovo singer Jamie St. James (Black N' Blue, Keel), il quale va a prendere il posto dello storico Jani Lane. Il sound di "Born Again" va ad inserirsi, quindi, all'interno del classico hard melodico degli inizi, il tutto però spruzzato in maniera decisa di frizzanti escursioni rock 'n' roll, caratteristica molto probabilmente derivata dall'impostazione del sound dei Black N' Blue importata dal singer St. James. Fa piacere constatare, invece, che le escursioni grungizzanti di "Ultraphobic" sono state finalmente accantonate per la gioia di tutti i die-hard fans, i quali potranno finalmente rimpinzarsi di tutta la classica carica rock insita nella musica dei Warrant. Dal punto di vista qualitativo ci troviamo davanti a dodici songs dai buoni spunti compositivi, ben trainate dall'ormai celebre tappeto di chitarre di Joey Allen e Erik Turner, due musicisti intelligenti ed essenziali allo stesso tempo, capaci di costruire trame sonore su cui si sviluppano melodie abbastanza scontate ma di immediata assimilazione. Anche la produzione esecutiva di Pat Regan, la quale viene spogliata di tutti i fronzoli inutili per dar vita ad un cd di puro stampo rock 'n' roll, sembra sposarsi alla perfezione con le coordinate sonore scelte dal gruppo per questo atteso ritorno, il quale non può che strappare un sorriso di soddisfazione da parte di tutti i fans del grande rock d'annata. Un ritorno come si deve è, già di per sé, un buon biglietto da visita per promuovere in maniera dovuta uno dei più grandi nomi scritti nel libro della storia musicale, un gruppo che, grazie ad un'uscita di positiva fattura, dimostra di aver ripreso senza mezzi termini il vento guida della strada maestra, cosa che, lo speriamo tutti, in futuro ci porterà ad apprezzare un altro grandissimo album. Per ora ci accontentiamo del pollice alto, la prossima volta però pretenderemo il disco strappaorecchi.
Commenti