VISIGOTH: The Revenant King
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13/03/2015Un re tradito che farà valere la sua sete di vendetta. E' questa in brevi parole la storia che si cela dietro a 'The Revenant King' degli americani Visigoth. Un album fiero ed epico che se da un lato non cattura a causa della sua linearità, lo farà di sicuro per la sua intensità. Metal tradizionale senza molti fronzoli come una lunga schiera di band simili insegna - Omen, Manilla Road e via dicendo - ma che prova a far valere anche quanto di tradizionale ha lasciato il segno in ambito classico nel vecchio continente: in evidenza ci sono le chitarre che si fanno roventi, fumanti in ogni brano, riffando e cesellando di continuo, mentre la sezione ritmica picchia e martella con precisione e determinazione. Si staglia su strumenti la voce "umana" di Jake Rogers che tiene banco ed amministra i brani con armonie vocali ora profonde, ora più teatrali. Il minutaggio avanzato delle canzoni permette ai Visigoth di inscenare in ampiezza i risvolti del tema trattato, e questo accade senza annoiare chi ascolta nonostante le soluzioni siano ingabbiate in schemi e strutture canonici. Alla fine 'The Revenant King' dimostra di essere un ritratto onesto e di valore di epic metal tradizionale dalla forte personalità.
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