VERATRUM: SENTIERI DIMENTICATI
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18/03/2013Primo full per i nostrani Veratrum che propongono una sapiente mistura di black e death molto personale e originale, non facile da cogliere a primo ascolto. Si parte con "Uomo", un black death con venature thrash, pieni di break e grezzagine, con qualche melodia abbastanza prevedibile. Insomma, l'inizio è un po' sottotono e le impressioni non migliorano con la successiva "Lo Sventramento Dei Guardiani Della Terra Cava", altra mazzata dal titolo improponibile che finisce proprio quando comincia ad essere interessante. Poi però ti trovi di fonte la magnifica "Ars Goetia" con le sue melodie magniloquenti e il refrain fortissimo che si lascia cantare subito, grazie anche a un eccelente utilizzo dell'italiano. Un equilibrio tra intensità sinfonica e ruvidezza, finora il brano migliore. Un paio di intermezzi dalla qualità, beh diciamo discutibile, e poi la negativissima "Ritorno Ad Atlantide", lenta, ammantata di un'aura funerea che ricorda vagamente gli ultimi Satyricon, ma arricchita da una possente struttura death, con ritmiche-macigno e rallentamenti monolitici. Bella anche la finale "Agarth", un solenne blackened death a là Behemoth che chiude efficacemente un disco dalle idee apprezzabili, ma ancora perfettibili. Prendete questo voto più come un incoraggiamento.
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