VREDEHAMMER: Viperous
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30/09/2020Terzo capitolo discografico in studio a distanza di quattro anni dal precedente per i norvegesi Vredehammer. L’introduzione di tastiera ci fa pensare ad un sound contaminato da interessanti divagazioni electro, osando a citare, inizialmente speranzosi, i Nocturnus. Il disco però, sin da subito e per tutta la sua durata, si sviluppa lungo un muro di suoni, sempre di intensità elevata, senza pause o cerebrali cambi di ritmo. Ritmiche serrate, chitarre arrembanti e violenza che, a conti fatti, non riesce davvero a delinearsi per contorni e sfaccettature. L’uso del synth dona a tratti interessanti ripartenze, ma sono solo limitati istanti di un full-length che pigia sull’acceleratore senza lasciar tempo di fiatare. Ci sarebbe piaciuta qualche parte più ragionata, perché se da una parte i più avvezzi alle sonorità estreme non troveranno eccessivo l’album, dall’altro è innegabile come manchino quelle ambientazioni e cambi di ritmo che facciano risaltare la rabbia del full-length. Viperous è bestia idrofoba che si consuma, le cui energie poi vengono incanalate verso obbiettivi talvolta illusori, cadendo nel “fine a sé stesso”.
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