VADER: Solitude In Madness
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27/06/2020Se c’è una cosa che nella vita fa comodo, è avere delle certezze. I Vader è una di queste. Sfidiamo chiunque a trovare un lavoro anche minimamente sottotono nella lunga discografia del combo polacco, e questo nuovo ‘Solitude In Madness’ non fa eccezione. Nome quanto mai azzeccato in questo periodo. A primo impatto, sembra quasi di risentire ‘Litany’, e non stiamo esagerando: fin dalle prime battute il violentissimo death/thrash dei nostri è quantomai potente e soprattutto riconoscibile. Impossibile non pensare al già citato ‘Litany’ e ‘Tibi et Igni’ nella feroce e violenta “Shock and Awe”, una sorta di “Wings” 2.0, roba da scariche di adrenalina immediata. “Into Oblivion”, “Despair” e “Stigma of Divinity” sono pura violenza, con la loro attitudine feroce e i riff pesantissimi, a cavallo tra thrash e death, delle veloci e brevissime galoppate, totalmente devote alla pura aggressione. Se proprio dovessimo trovare un difetto, potremmo dire che manca il cosiddetto ‘pezzone’, diciamo un inno, una “Sothis” o una “Welcome to the Morbid Reich”. Non mancano i bei momenti come la mothorediana “Bones” o la martellante “And Satan Wept”, un cattivissimo assalto di riff slayerani che si accavallano uno dietro l’altro, spezzando il fiato all’ascoltatore. Nulla di particolarmente potente e innovativo, questi sono i Vader che conosciamo, nel bene e nel male. Soprattutto nel bene. O nel male, a seconda dei punti di vista. Più che promossi.
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