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ULYSSES: THE GIFT OF TEARS

data

21/02/2009
74


Genere: Prog Rock
Etichetta: Symbioses Music
Distro: Musea Records
Anno: 2009

Giovane band olandese gli Ulysses si sono affacciati sei anni fa sulle scene internazionali con 'Symbiosis' e adesso si ripresentano con questo 'The Gift Of Tears' in uscita nella prima settimana di marzo. La band per questo nuovo lavoro, grazie anche all'apporto del nuovo vocalist alla stesura dei pezzi per quanto riguarda i test, si è proposta di raccontare attraverso le proprie canzoni storie reali e non frutto di fantasia od immaginazione. La band stessa dichiara che la vita stessa è piena di storie che meritano di essere raccontate e che quindi non serve inventare nulla, ma bisogna sapere trasporre in musica quello che la gente vive quotidianamente. Partiti da questo punto fermo gli Ulysses hanno messo insieme un disco di otto tracce fatte di un prog rock moderno e in alcuni frangenti ammiccante al metal, retaggio soprattutto delle esperienze precedenti del buon chitarrista Vogelenzang de Jong, e ai suoni ricercati e particolari delle testiere. Sin da subito si può apprezzare il buon risultato musicale che la band riesce a creare e possiamo notare come la scelta delle storie da raccontare sia spesso impegnata e con temi "pesanti" da affrontare (il titolo del disco potrebbe farlo intuire). Punta massima in entrambi i sensi di questo 'The Gift Of Tears' sta nella suite di chiusura "Anat": quattordici minuti che mettono in mostre gli Ulysses sotto tutti gli aspetti musicali e attraverso i quali viene raccontata la storia di una coppia che ha perso il figlio di un anno per via di un tumore la cervello. Complessivamente possiamo dire di trovarci ad ascoltare un lavoro ben strutturato e con la capacità di affrontare attraverso le canzoni anche temi importanti e difficili, sapendoli coniugare con la capacità di fare buon musica prog. C'è da sottolineare comunque che 'The Gift Of Tears', nonostante queste citate buone basi di partenza, non è un disco che fa gridare al capolavoro assoluto, ma più che altro si tratta di qualcosa che non sfigurerà nella collezione dell'appassionato, probabilmente senza però mai potersi piazzare ai primi posti. Naturalmente date le premesse ci si può aspettare che la band cresca ancora in futuro sino a proporci un disco che meriti un posto d'eccezione.

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