TWENTY FOUR HOURS: Left To Live
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08/09/2016Alla quinta prova in studio il gruppo pugliese si pone davanti l'obiettivo di riflettere sui "crimini perfetti" passati e presenti - come recita il sottotitolo dell'album. 'Left-To-Live' è un disco di progressive atipico che dalle fondamenta del genere prova ed erigere una struttura musicalmente aliena, composta da tramezzi pop/rock e da pilastri psichedelici. Il tema trattato potrebbe far pensare ad una spinta drammaticità di fondo, ma il concept di dipana lungo traiettorie poco teatrali, lasciando la parola più agli strumenti che giocano di fino, producendo suoni arrendevoli, in punta di piedi, ed umori a scomparsa che incidono seppur non "urlanti". Il risultato è quello di un lavoro ispirato e deciso che ha l'unico neo di non dare mai la sensazione di volere approfondire il discorso. Anche se ricchi di sfumature i brani si muovono su coordinate troppo sicure, il che se da un lato garantisce una certa qualità di base, dall'altro non osano mai più del dovuto, con le emozioni che si standardizzano in più di un'occasione. Ad ogni modo 'Left-To-Live' ha molte carte da giocare sul piano dei contenuti, e rappresenta l'ideale progressivo che, pur guardandosi indietro, non smette mai di scrutare gli orizzonti davanti a sè.
Nota finale, una curiosità: il brano "Soccer Killer" ha stranamente molti tratti in comune con il brano "Carnival Of Souls" dei Saviour Machine. Ne siamo assolutamente certi, si tratta di una semplice coincidenza visto che le due band sono agli antipodi sul piano artistico.
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