TO DIE FOR: SAMSARA
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06/08/2012Uscito prima come autoproduzione, ora 'Samsara' vede la luce ufficialmente per la storica Massacre Records. Disco la cui sofferta gestazione riflette la difficile vita della band che, dopo un inizio di carriera scoppiettante con tre album di gran livello, ha cominciato a perdere per strada membri originari e soprattutto una vena creativa che si è fatta sempre più appannata. Rimessi insieme i cocci da Jarno Peratalo il quale non si è mai perso d'animo, i To Die For riprendono a viaggiare con sezione ritmica completamente rinnovata e nuovo materiale a distanza di ben cinque anni dall'ultimo lavoro in studio. Quindi qual è la carta d'identità della band finlandese oggi? Sempre quella, ma con decisi cambiamenti. Innanzitutto sono evidenti i miglioramenti in fase solista con le due chitarre che, seppur tecnicamente nella media, riescono a riempire il "buco" storico della mancanza quasi totale di assoli negli album precedenti. Ma la vera sorpresa è che la band prova ad andare oltre il suo tipico stile attraverso composizioni che si rimandano al trademark del gruppo, ma che risultano più varie sia sul piano delle strutture, sia su quello strettamente emozionale. I brani hanno un'ascendenza più mistica, ed in più di un'occasione Peratalo e soci si lanciano in soluzioni mai sperimentate prima che, comunque, e sia chiaro, non aggiungono niente di nuovo a quanto capita di ascoltare in giro. "Death Come Is March", e Obliovionvision ad esempio, rappresentano una scelta coraggiosa sotto il profilo della personalità, anche se sono brani non del tutto compiuti. Questo mentre "Folie A Deux" è senza dubbio la canzone più intensa del lotto grazie al suo incedere cadenzato, con cori e tastiere ariose a fare da contrappeso al suo romaticismo decadente di fondo. Ecco che tirando le somme ti ritrovi una band ancora in grado di dire la propria, e che se non fosse stato per i problemi di varia natura - split del 2009 compreso - che l'hanno afflitta, probabilmente ci ritroveremmo a parlare di un lavoro anche migliore. Intanto i To Die For sono tornati, e se riescono a non affondare di nuovo, viste le premesse di 'Samsara' potremo ascoltare ancora altro materiale interessante - e magari concreto come durante gli esordi. Da segnalare, infine, come da tradizione per la band, la buona cover e ben personalizzata di "Cry For Love" di Iggy Pop.
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