THE TANGENT: A Spark In The Aether
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13/05/2015Tra i vari nomi della scena progressive quello dei The Tangent è sicuramente tra i meno noti, e questo nonostante il buon Andy Tillison abbia sfoderato di continuo album stupendi. Resto il fatto, però, che la sua creatura gode di una buona notorietà tra gli appassionati del genere. Il nuovo capitolo 'A Sparkle In The Aether', in pratica il secondo volume di 'The Music That Die Alone' non apporterà maggiore visibilità al gruppo, ma conferma ancora una volta che i The Tangent sono capaci di scrivere grande musica, e di rispettare uno standard qualitativo che solo in pochi riescono a riprodurre ad ogni nuova uscita. Tutto questo cambiando di continuo la line-up come anche in questa occazione. Così come cambiano anche le coordinate su cui il nuovo album sostanzialmente si muove, lasciando nelle retrovie il prog di estrazione britannica a favore di una più che chiara tendenza a sposare il prog di matrice americana, quindi uno stile più dinamico, più ritmico, più "rock" nell'ossatura del disco. Ad ogni modo lo spirito compositivo di Tillison non si snatura, le composizioni sono sempre ben articolate ed orchestrate, curate nei minimi dettagli, e si ampliano in divenire verso nuove sensazioni figlie a volte del funk, a volte della fusion, in altre ancora con intrusioni nelle viscere della ritmica caraibica. Il collante con il passato è rappresentanto dai lunghi momenti introspettivi, dalle parti strumentali in cui Tillison sembra abbia però voglia di un contatto più diretto con la realtà, e meno con quello onirico (anche da questo punto di vista 'A Sparkle In The Aether' suona molto più americano, e meno "umanista"). "Clearing The Attic" e "Celluloid Road" rappresentano meglio di altri brani questa nuova dimensione, mentre la conclusiva "San Francisco Radio Edit" - che richiama a più non posso vecchie serie televisive come "Le Strade di San Francisco" anche nello spirito, o vecchi film di Eastwood era ispettore Callaghan, sposta ancora più su l'asticella tra il vecchio ed il nuovo universo sonoro dei The Tangent, aprendo una forbice molto ampia tra passato e presente che pare voglia indicare anche la strada futura che la band intraprenderà. Un disco con molti spunti, in definitiva, che sorprende ascolto dopo ascolto, e siamo convinti ci sorprenderà ancora a lungo perchè il bagagliaio del furgone in viaggio per le strade americane è strapieno stracci, di scarpe, di bottiglie, di fotografie, di storie da raccontare ed aggiornare dopo ogni nuova destinazione.
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