SKYLINE: Nowhere Here
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13/12/2016Ammetto di non essere un amante particolarmene importante di questo genere musicale, il mio cuore e' legato al sound vecchio stile e Nickelback e Linkin park non hanno mai riscosso i miei entusiasmi. Detto questo, 'Nowhere Here' farà sicuramente felici tutti gli aficionados del "nuovo" rock , quello moderno, o come lo volete chiamare, alternative pop rock. Il gruppo, nato a Torino nel 2004, si presenta al pubblico 6 anni più tardi con il primo full- lenght 'The Other Words', e dopo un'intensa attività live ed un radicale cambio di line-up, torna ora in tutta la sua freschezza, caratteristica principale che emerge da questre 8 tracce che scorrono via piacevolmente. Gran merito di questo va al cantante Edoardo Pacchiotti, ottimo vocalist, intenso, intonato e capace , che riesce a dare quel qualcosa in piu' a canzoni che non avrebbero certo l'originalita' come loro punto di forza. "I Don't Care" è una song aperta, ariosa dall'inizio alla fine, è si moderna, pero' il chorus è godibilissimo e il break centrale del bravo tastierista Fabio Gagliardi è tutto da godere. Tastiere che tornano comunque in primo piano anche in "Catch Me" e chiudono in maniera egregia forse il pezzo piu' bello dell' intero album, un riuscitissimo mix di parti dure e morbide e un cantato ancora una volta sugli scudi. Le similitudini con 30 Seconds To Mars e 3 Doors Down sono evidentissime, lasciano tracce dapppertutto, e alla fine l'ascolto scorre via, è vero, ma lo fa in maniera un po' noiosa, forse solo per una questione di gusti diversi, solo per un mio diverso background. A tutti gli altri dico di procurarsi questo lavoro. E' prodotto molto bene, è suonato benissimo, è coinvolgente perchè ha un susseguirsi di ritornelli appiccicosi e dal vivo questi ragazzi, secondo me, hanno una bella energia e meriterebbero un bel giro live. Un consiglio che mi sento di dare alla band è quello di rendersi piu' "indipendenti", alla ricerca di un sound che non li faccia perdere nel marasma, ma che li faccia invece ricordare. A tal proposito credo che un ottimo starter per il futuro sia "Everything Is Wrong", ballata elettrica bella in tutto e non forzatamente moderna, o ripropositiva come le altre.
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