PROPHILAX: ANALIVE
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12/12/2005Arriva finalmente nelle nostre case il doppio cd dal vivo degli unici guerrieri dell’analità nazio(a)nale, i romani Prophilax. Dopo una gestazione più lunga del previsto, la band ci consegna un platter con tutti i crismi, lungo (trenta i brani totali), registrato in maniera eccellente e soprattutto ad un prezzo che più conveniente non si può, ovvero quindici euri. Oltre ad essere una precisissima vetrina di quello che sono i Prophilax dal vivo, “Analive” può essere visto anche come una sorta di best of di una carriera ultradeceanale (nessun errore di battitura, ovviamente); come mi confidarono gli stessi Sbohr e Ceppaflex in sede di intervista infatti uno dei motivi che hanno portato alla realizzazione di un disco dal vivo è stata quella di voler rendere giustizia a pezzi magari ottimi ma penalizzati da registrazioni poco più che amatoriali che a tutti gli effetti costituiscono i primi dischi della band, soprattutto il classico “Il Signore Delle Fogne”. La scaletta riesce ad accontentare davvero tutti, tra pezzi che raramente vengono suonati dal vivo (“Non So Nemmanc Un Cazzo”, “Che Famija De Merda” e “Mongolius” tra gli altri) e i soliti classiconi come “Dora Daccela Ancora”, “Dora In Poi Se Chiaverà”, “Preda Del Raptus Anale” e molti a seguire. Peccato per la mancanza dell’opus “Trombòpolis”, eseguita in alcune date dal vivo dell’anno scorso ma purtroppo non presente in “Analive”. Una prestazione dei singoli da elogiare (è difficile deludere quando si ha dietro la batteria un David Folchitto, ad esempio) e soprattutto una serie di siparietti che rischiano di ribaltarvi dalla sedia per le risate, e chi ha visto la band capitolina dal vivo almeno una volta sa cosa voglio dire. In chiusura troviamo la versione completa di “Puttanic”, colonna sonora dell’ultimo doppiaggio realizzato dal mastermind Ceppaflex, già edita in versione mutilata. Una chicca preziosa che farà sicuramente gola a tutti i fan dei Prophilax, che non possono assolutamente rinunciare ad “Analive”, pena… beh, pena la sodomizzazione, direi.
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