TERRANA, MIKE: MAN OF THE WORLD
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14/04/2005Mike Terrana non ha certo bisogno di presentazioni: già solo la sua militanza in band quali Rage e Artension può farvi capire la bravura e il carisma del personaggio. In questo progetto solista il buon Mike tenta di uscire dagli schemi artistici delle sue band per tentare di proporci qualcosa di alternativo: le premesse ci sono tutte visto che anche il buon Victor Smolski (ascia dei Rage) è della partita; e si sa cosa il chitarrista abbia creato coi Rage. Purtroppo il disco in questione è una grossa delusione su due punti fondamentali: - Sembra il tipico disco di un guitar hero: non so sinceramente cosa mi sarei dovuto aspettare da un lavoro solista di un drummer come Terrana, ma certo non avrei creduto di ritrovarmi fra le mani un clone di Vai, Satriani e compagnia bella; chiariamoci le composizioni in alcuni casi sono anche carine, mostrando qualche buona idea qua e là, ma non è certo con il classico mix fra metal, prog, fusion e jazz che si può andare lontano visto che è il tutto non è supportato dalla creazione di canzoni geniali. - Produzione e missaggio sono a dir poco imbarazzanti, con la batteria troppo in primo piano: inutile dire che in molti casi chitarra e basso sembrano addirittura soffocati dal drumming di Terrana. L'apice della negatività si raggiunge con "Drum Solo Tokyo-Japan 2002": bella l'idea di registrare live un assolo di batteria nella terra del Sol Levante, l'esecuzione sembrerebbe anche ottima ed interessante; dico "sembrerebbe" perchè della batteria di Mike si sentono a malapena i piatti ed il rullante, il resto si perde in una serie di suoni confusi ed a tratti la performance risulta di difficile comprensione. Anche la copertina non fa gridare al miracolo, ma quella è secondaria (a mio avviso) nella valutazione di un cd: come esposto prima le lacune sono troppe per poter anche solo pensare di valutare il disco in modo positivo. Speriamo che la prossima volta sia meglio...
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