SOULFLY: Ritual
data
15/02/2019Nuova fatica discografica per la creatura di Max Cavalera, i Soulfly. Dopo una carriera nei Sepultura, questa fu la band che l’istrionico artista creò per riversare le sue idee e la voglia di cambiare qualcosa. Nel corso degli anni ci furono applausi ma anche qualche pernacchia, lamentele più o meno giustificate per un’artista che lasciò una realtà che era anche una famiglia e nella quale ebbe i successi più importanti. I paragoni quindi poi diventarono scontati e non è stato certamente semplice gestire tali parallelismi. Ritual, come del resto dice anche il titolo, parte dalla “tribalità” di Roots e dalla via inizialmente percorsa da Max, arrivando ad un sound decisamente più estremo rispetto ai precedenti visti in questa band. Sfumature death metal, momenti di ruvido heavy e tanto ancora in un concentrato di Sepultura, Motorhead e di ritmiche tribali che ci catapultano in un rito che evoca spiriti dal passato. Non possiamo non incanalare l’uscita nel thrash groove che Cavalera ha plasmato negli anni, ma è riduttivo fermarsi ad una sola definizione, visto gli spunti più estremi e violenti presenti nel full-length. Non possiamo gridare al miracolo, ma è indubbio come i Soulfly abbiano un’impronta propria, mescendo vetuste passioni heavy al groove e al thrash. La band riesce a raggiungere l’obbiettivo di trafiggere l’ascoltatore, emozionando i nostalgici e abbondando con quella strafottenza che può attirare anche i più giovani avventori del metal. Non si può non dire che Cavalera abbia tentato, nel corso degli anni, di incidere e di dire qualcosa di nuovo, senza ricadere in facili nostalgie e nel compitino fatto tanto per far qualche dollaro in più. Complimenti allora, perché Ritual merita considerazione, anche in ottica della discografia completa dei Soulfly e della sua mente pensante Max. Vi chiediamo di non soffermarvi comunque alla storia dell’artista, concentrandovi sull’album e sulle escursioni che regala, perché se i nomi sicuramente da una parte fanno comodo, dall’altra diventano arma a doppio taglio per la critica, talvolta sin troppo severa.
Commenti