SOULFLY: OMEN
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29/05/2010Difficile dire dei Soulfly qualcosa che non sia già stato detto e ripetuto mille volte. Certo è che la band di Max Cavalera, dal suo esplosivo esordio nel 1998, subito dopo l'uscita del leader maximo dai Sepultura, ha saputo imporsi nella scena senza smettere mai di sfornare dischi e di girare il mondo, tanto che ormai gli show dei Soulfly sono ben più popolari rispetto a quelli dei Sepultura, ormai una caricatura di loro stessi. I Soulfly invece, pur riciclando i riff e le canzoni, riescono sempre ad uscirsene con un nuovo disco tutto sommato apprezzabile. E' il caso di questo nuovo Omen, che segue Conquer di un paio d'anni fa (album discreto), e prosegue la strada del tribal punk hardcore metal con la solita bravura. I pezzi sono quasi tutti ben riusciti, e soprattutto c'è una propensione al groove che spacca veramente il culo (scusate il francesismo), aspetto ce mancava nel platter precedente. E' vero che Bloodbath And Beyond (che apre pure il disco) ha dei passaggi tra i brutti mai sentiti da orecchio umano, vedi strofa, però il resto dell'album scorre liscissimo tra bordate thrash metal e pezzi più groovy che ricordano i migliori Sepultura di Roots. Chiude, da copione, la strumentale Soulfly VII, ancora più reggae del solito, rendendola così forse il pezzo più riuscito per chiudere un album di massacro come Omen. Ottimo lavoro.
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