SKRUIGNERS: DUEMILATRE
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19/11/2005Nuovo disco per gli Skruigners: si intitola infatti “Duemilatre” il nuovo, attesissimo, album della band varesina, attesa al varco dopo l’eccezionale “Finalmente vi odio davvero”, datato 2001. Non ho mai fatto mistero, su queste pagine, del mio sconfinato amore per questi ragazzi, che suonano hardcore con passione e rabbia; del resto, non sono certamente l’unico che in Italia apprezza la loro proposta, giacché negli ultimi dieci anni la band non ha fatto altro che raccogliere successi da ogni parte, concerto dopo concerto, disco dopo disco, fino a divenire una delle hardcore band più quotate del Paese. Potete quindi ben immaginare quale fosse l’attesa, per tutti gli appassionati di musica punk e hardcore, di poter finalmente inserire questa nuova “creatura” della band nel proprio lettore, per concedersi una mezz’ora di rabbia e rancore prima di rituffarsi nella monotonia della placida e tranquilla vita quotidiana. Dico fin da subito che il gruppo non ha certo deluso le (pur alte) aspettative dei fans, sfornando un disco cattivo e rabbioso come loro sanno fare, rimanendo saldamente ancorati al loro stile, pur con qualche piacevole innovazione nel loro sound. Alcuni pezzi, infatti, appaiono a tratti addirittura più veloci (!!!) del solito, con sfuriate di batteria che non avevo mai avuto modo di sentire sui tre precedenti lavori, tutti molto legati ad un hardcore old-style fantasioso ma non certo innovativo. Invece a tratti questi ragazzi mi hanno addirittura sorpreso, portando delle ventate di novità ad un sound che altrimenti rischiava di diventare ripetitivo (anche se questo aggettivo, parlando di Skruigners, è totalmente fuori luogo). Di ciò ve ne sono vari esempi nell’album, come ad esempio l’opener “Cosa Vi Aspettate?”, con delle aperture melodiche davvero fantastiche (anche se non uniche nella carriera della band), o la seguente “Sveglio”, molto cadenzata e trascinante, ma ancor più la successiva “Messa In Scena”, completamente folle: alterna sfuriate grind a frasi deliranti (“Una bellissima foto in cui saltano tutti e ti giuro sono troppo carini!”, recitata da una voce infantile) e parti più tipicamente hardcore: un livello di rabbia solo raramente raggiunto precedentemente dalla band. E tutto questo in un minuto di canzone! Dopo un altro grande pezzo, “Vecchio”, molto più Skruigners-style, arriva “Uomo Donna Topo” a riportare verso territori grind il sound della band (47 secondi di durata, non so se mi spiego). Fra una sfuriata e l’altra, i quattro si permettono anche un po’ di ironia, con i 16 secondi di feedback che vanno a comporre “Dio”. Andando avanti col cd, non mi è mai capitato di trovare una caduta di stile: il livello dell’album si mantiene su livelli incredibili, dimostrando ancora una volta di più (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che gli Skruigners sono una macchina da hardcore, capaci di sfornare decine di capolavori pure in album oggettivamente non eccezionali come “Duemilatre”. Da segnalare, in chiusura di album, altri tre pezzi fantastici come “Piombo e Neve”, con dei riff pazzeschi e delle melodie micidiali; la schizzata “Il Mio Inferno”, che parte con un intro cupissima per poi partire con un mix tra hardcore, grind e vocals ai limiti del postcore; infine, a chiudere il disco, la title-track “2003”, grezza e divertente, diventata presto un autentico cavallo di battaglia in sede live. Insomma, gli Skruigners hanno nuovamente fatto centro. Adesso, dopo questa nuova conferma, non vedo l’ora di ascoltare il loro prossimo album, che potrebbe sancirne la definitiva conferma e, si spera, il successo su scala nazionale. Purtroppo, so che numerosi problemi di line-up (recentemente il loro chitarrista, entrato nella band da pochi mesi, ha lasciato il gruppo) probabilmente ritarderanno l’uscita del successore di "Duemilatre" di parecchio. Non posso far altro che augurarmi che, con il 2006, gli Skruigners decidano di regalarmi un’altra mezz’ora di hardcore con i controcoglioni, perché io di gruppetti psuedo-punk, che purtroppo affollano la scena, ne ho veramente le palle piene. Onore agli Skruigners, onore all’hardcore.
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