SHORES OF NULL: Beyond The Shores (On Death And Dying)
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28/11/2020Gli Shores Of Null sono una doom/death band (a forte connotazione gothic e black) della terza ondata (cioè quella che è stata capace di raccogliere e fondere il meglio dei pionieri e dei successori) che è salita agli onori della cronaca per due cd usciti su Candlelight/Spinefarm acclamati a livello di critica e pubblico. Per il nuovo lavoro (un concept costituito da un'unica suite di 38 minuti sulle 5 fasi del dolore ed ispirato dal libro della psichiatra Elisabeth Kübler-Ross) hanno spostato le coordinate stilistiche rispetto al passato avvicinandosi ad un doom/death molto malinconico dotato di grandi parti melodiche (da sempre loro punto di forza) e con qualche sconfinamento nel Funeral Doom dei Shape Of Despair/Funeral (parte iniziale del disco). Alcuni membri della band gestiscono un’agenzia che organizza concerti in ambito estremo (No Sun Music) tra i quali il Frantic Fest di Pescara, e per chiudere il cerchio hanno anche creato un’etichetta la Spikerot Records. Avere a che fare con band simili per sonorità, con le quali sono anche andati in tour in Europa, deve aver in qualche modo influenzato la genesi di quest'opera; sono evidenti il Doom/Death nord-europeo (Saturnus e Swallow The Sun i cui vocalist sono qui presenti come guest) e le influenze My Dying Bride enfatizzate dall’utilizzo del violino (novità assoluta per la band) e del piano. Squadra vincente non si cambia, ancora una volta hanno utilizzato i Kick Recording Studios di Marco “Cinghio” Mastrobuono (Hour Of Penance, Fleshgod Apocalypse) per la registrazione e produzione del disco. Struggimento, malinconia e forza trascinante: una summa di quanto prodotto in ambito metal decadente. Non c’è genere migliore per prepararsi all’inverno e la copertina non poteva esserne più rappresentativa, come la frase che racchiude il momento che stiamo vivendo: Life is at war with us.
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