OFFICIUM TRISTE : The Death Of Gaia
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28/06/2020A ben sei anni di distanza dal migliore disco di tutta la loro ultraventicinquennale discografia, cioè ‘Mors Viri’, che una moltitudine di emozioni strazianti ha cagionato, tornano all’opera i rotterdoomsters olandesi. Tralasciando la parentesi dello split con i cileni Lapsus Dei del 2018 nel quale uno dei tre brani presenti era la cover degli Editors ‘The Weight Of The World’, nel nuovo lavoro si portano dietro alcune atmosfere simili a quella rendition, come si può appurare in “Just Smoke and Mirrors”. Il loro cavallo di battaglia resta sempre il Doom Death struggente e pieno di pathos nelle liriche, che pesca da quanto fatto da My Dying Bride ed Anathema degli albori, carico di melodie imperniate su fiumi di epici riff di chitarra contrappuntati da growling gutturale e per la prima volta anche da un ugola femminile - 'The Guilt' - che si adagia su violini e mari di organi ecclesiastico-siderali e malinconici, che faranno sanguinare il vostro cuore e lacrimare i vostri occhi. Tutto sommato un lavoro più morbido, meno incisivo e più imperniato su intense melodie che sui riff del predecessore.
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