SHADOW CIRCUS: WELCOME TO THE FREAKROOM
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12/09/2007Debutto per un nuovo gruppo prog a stelle e strisce: gli Shadow Circus, capitanati dal chitarrista John Fontana, portano sulle pagine di Hardsounds un platter di 45 minuti di durata composto da sei tracce. Dopo aver girato varie band negli ultimi 15 anni, John si lancia nel progetto di scrivere musica progressiva che vada a rinverdire i fasti del grande passato prog rock: il risultato, come vedremo nel proseguo della recensione, è sicuramente di buon livello, anche grazie alla bravura dei musicisti coinvolti nel disco. Musicalmente ci troviamo di fronte ad un rock progressivo ispirato e ben realizzato, che strizza l'occhio sia alle radici prog europee sia alla tradizione musicale USA. Il risultato è un platter di qualità discreta, con tracce di durata "importante" che però non rischiano mai di annoiare l'ascoltatore. Il quintetto riesce quindi, in modo ottimale, a coniugare passione per il prog con idee valide. Il tutto, ben mischiato, dà origine alla miscela unica presente in "Welcome To The Freakroom": l'opener "Shadow Circus" (che appunto porta il nome della band) ci mostra in modo chiaro e lampante come è il sound della band nordamericana. Da qui è tutto un susseguirsi di note, melodie, sperimentazioni (anche se blande), inserti prog di vecchio stampo e richiami al tipico rock "Made In USA". Il risultato è, come detto precedentemente, molto buono e credo che la band potrà ritagliarsi il suo spazio sia in patria che, probabilmente, anche nella vecchia Europa. La preparazione dei musicisti è indubbia, e ciò fa sì che l'unico limite nello scrivere le canzoni sia la fantasia del gruppo: in questo caso le tracce sono dotate di un songwriting che tenta di coniugare la melodia con derivazioni progressive classiche, ed il risultato è soddisfacente pur senza far gridare al miracolo. La produzione è di ottimo livello, così come il comparto grafico che risulta di livello professionale. Anche in questo caso la Progrock Records ha dato alle stampe un prodotto valido, speriamo che la casa discografica continui sempre su questa strada, portando così nelle nostre case una ventata di musica di spessore che riesca a spazzare via la puzza di stantio causata dalle miriadi di uscite fotocopia che ammorbano l'ambito musicale.
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