SEVEN WITCHES: CALL UPON THE WICKED
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05/08/2011Jack Frost è un musicista che si è sempre fatto notare per la sua lungimiranza oltre che per le sue doti tecniche; questo suo continuare imperterrito a provarci anche di fronte a quella che ormai sembra una carriera senza sbocchi di grande prestigio è ammirevole davvero. Certo, se Al Pitrelli non fosse rientrato nei Savatage dopo il temporaneo scioglimento dei Megadeth nel 2002, adesso non staremmo parlando in questi termini, ma tantè che questo che ora andrà in analisi è già l'ottavo album dei Seven Witches, e Jack è al palo anche stavolta. Questo perchè anche 'Call Upon The Wicked', come i precedenti album della band, soffre di una lacuna a livello di ispirazione senza una apparente possibilità di cura. Non bastano i grandi James Rivera degli Hellstar ed il Symphony X Michael LePond per un disco che suona davvero bello, ma senza quel qualcosa di più che fa riascoltare più volte un bel disco, perchè di un bel disco si sta comunque parlando. Heavy classico roccioso, violento e feroce, right-in-your-face, ben suonato e ben prodotto, con un grande Frost ed un Rivera in stato di grazia, ma questo non eleva il livello di un disco di mestiere e decisamente anonimo. Bisogna cambiare qualcosa a livello di songwriting in casa Seven Witches, altrimenti è tutto inutile, perchè a suonare bene in serie A sono capaci in tanti.
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