SEBASTIEN: Act Of Creation
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05/03/2018Dopo due album di tutto rispetto quali 'Tears Of White Roses' ed il successivo 'Dark Chambers Of Déjà Vu' che ci hanno fatto apprezzare la figura di George Rain, il cantante/chitarrista che ha dato forma a questo progetto in cui risaltava la presenza di illustri ospiti, Roland Grapow in primis, tornano a farsi sentire i cechi Sebastien con un nuovo lavoro che riprende più o meno ciò che era stato realizzato in precedenza, sulla scia di band quali Masterplan e in particolare i Kamelot. Stavolta però Roland non è della partita e nonostante questa nuova release non si faccia disprezzare la sua assenza si fa sentire non poco perchè 'Act Of Creation' sembra non voler uscir troppo dal seminato; le parti più progressive si sono ridotte al lumicino a favore di un sound assai più diretto che comunque mantiene un buon bilanciamento tra aggressività e melodia, anche se i refrain a volte perdono quella brillantezza che era una prerogativa del loro secondo lavoro, un esempio calzante può essere benissimo rappresentato da "Evermore" che nonostante la presenza di spunti sinfonici ed un accenno di cantato growl non riesce proprio a decollare, bissato in peggio da "Queen From The Stars", ballad acustica fiaccata dall'utilizzo di una miriade di strumenti poco convenzionali, ma potremmo benissimo citarne altri di brani che rendono l'ascolto di questa opera a tratti faticoso e gli inserti di elettronica presenti qua e là senza troppo costrutto non sono certo d'ausilio. L'album cresce assai nelle tracce dove si ravvisa la presenza di melodie dinamiche, meritano un plauso "Wake Up",la più lineare "Die In Me" e "Full Moon Child" davvero ben congegnata e ritmicamente molto godibile; la sensazione prevalente è però quella di un lavoro che avrebbe dovuto certificare la consacrazione di George Rain, ma che invece si rivela soltanto riuscito a metà in cui il suo talento emerge solo sporadicamente.
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