SONIC HAVEN: Vagabond
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13/05/2021Dalle lande teutoniche proviene il debut album dei Sonic Haven, band la cui figura di riferimento è senza dubbio il vocalist Herbie Langhans, tra l'altro reduce dalla notevole performance con i greci Firewind nell'ultimo autointitolato album. Caratteristica di questo quartetto è la realizzazione di un power melodico di evidente estrazione germanica, ideale per il cantato vocale dello stesso Herbie che è abilissimo a muoversi tra ritmi prevalentemente veloci ma pregni di melodia e cori assolutamente in prima linea (in particolare nella smaccatamente helloweeniana "Nightmares"). Convincono pienamente anche la title track opener e la successiva "Back To Mad" molto dinamica mentre in "Keep The Flame Alive" si sterza leggermente in direzione AOR, brano esaltato da un guitar solo coi controfiocchi. Musica tutto sommato abbastanza semplice, con un'ottima cura per gli arrangiamenti, soprattutto per le parti di chitarra sia ritmica che solista mentre André Hilgers mette in mostra tutta la sua classe, potenzaed esperienza (vi dicono niente le performance con Bonfire, Rage e Silent force?). Certo, nulla di trascendentale in termini di originalità, ma non è bello trovarsi a cantare a squarciagola "I Believe" nel suo esaltante chorus, un brano a combustione diretta tipico del repertorio di questa nuova formazione? L'unica pecca la possiamo rinvenire nella ballad "Save The Best For Last" un po' troppo stereotipata ma in linea di massima la band si mostra capace di elaborare con una buonissima personalità un genere forse anacronistico ma comunque sempre apprezzato e soprattutto orgogliosamente germanico. La scintillante produzione di Sasha Paeth poi fa tutto il resto.
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