SAGA: WORLD APART REVISITED
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24/04/2007Mai come negli ultimi anni la presenza dei Saga nello show-biz è stata così assidua. Sette dischi negli ultimi quattro anni rappresentano un record che poche band possono permettersi di raggiungere senza perdere in credibilità, e senza saturare un ambiente già di per sé al limite. Questo "World Apart Revisited" non è altro che la riproposizione in sede live di quello che si può considerare a tutti gli effetti come il loro capolavoro. Una rivisitazione strana considerato che i brani di quel disco sono stati piazzati nella set list a caso, e non nella sequenza originale. Come anche strano risulta il titolo di questa performance dal vivo tenutasi a Pratteln, Svizzera, nel 2005: è un doppio disco live composto da 22 brani, 9 quelli di "World Apart". E non ricorre manco l'anniversario del disco che uscì nel 1981. Insomma, una confezione alquanto anomala se si considera anche che il lavoro in oggetto uscirà in tre versioni differenti, cioè doppio CD, doppio DVD, ed edizione limitata doppio DVD e doppio CD. Il contenuto, invece? Questo non stanca mai, per fortuna, e fuga ogni dubbio sullo stato di salute della band che potrebbe figurare logoro al cospetto di operazioni del genere che sembrano vogliano sfruttare l'enorme seguito chei fratelli Crichton godono in Germania e nell'Europa centrale. Perché i Saga, e bene sottolinearlo, hanno talento e classe da vendere, esperienza quasi trentennale, e nessuna intenzione di farsi da parte. Come potrebbero farlo se brani ome "The Pitchman", "You're Not Alone", "No Regrets" oppure "On The Loose" sono riproposti con il solito entusiasmo, e la solita perizia strumentale? Buona anche la partecipazione del pubblico che si dimostra attaccatissimo al quintetto canadese quando in quasi tutti i brani intona a memoria strofe e chorus a ripetizione. "World Apart Revisited" sembra proprio a loro dedicato, in effetti: un doppio live(buono l'audio), per chi non riesce a fare a meno del pomp e del progressive melodico di una delle band seminali in materia, ma mai del tutto consacrate dal panorama internazionale. Men che meno da quello italiano. E' l'ora di ovviare a questa grave mancanza, ragazzi.
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