ROSENKREUTZ: Divide Et Impera
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16/11/2020Fabio Serra, storico produttore, ma anche polistrumentista (in passato ha collaborato con gruppi quali Arlequin, Shoobedoo, Yellow Plastic e D.F.A.), torna con un nuovo lavoro dei Rosenkreutz, band con cui aveva esordito nel 2014, pubblicando l'album "Back To The Stars". Il nuovo full-length, intitolato "Divide Et Impera", è un album tematico composto da otto tracce, focalizzate su un argomento principale, quello del "controllo", inteso in senso ampio. La band suona un elegante e raffinato neoprog, con echi di prog settantiano, ma lo stile risulta essere comunque alquanto vario: si può passare, così, ad esempio, dai deliziosi inserti di mellotron nell'opener "Freefall", alle sonorità decisamente più "modern" di "I Know I Know", un brano che peraltro prevede un intermezzo quasi rappato, interpretato da FIamma. Quest'ultima canzone ha anche un approccio alquanto grintoso, a cui fanno da contraltare alcune altre tracce più soffuse ed atmosferiche come "The Candle In The Glass", arricchita dalla presenza di un quartetto d'archi, "Sorry And..." e l'onirica "Aurelia", costruita attorno ad un arpeggiato, che lascia poi spazio ad un bel piano jazz. Si assesta invece su sonorità decisamente più rock "True Lies", che presenta peraltro un incipit che ricorda vagamente qualcosa dei Fates Warning e un refrain alquanto accattivante. Il gran finale è affidato alla suite "The Collector", una traccia di ben quindici minuti e mezzo, che rappresenta davvero un'autentica perla. Gran bel disco nel quale spiccano, peraltro, accanto a Fabio Serra, musicisti di grande esperienza ed affidabilità, quali Gianni Sabbioni (basso), Carlo Soliman (piano e tastiere), Eva Impellizzeri (viola e tastiere), Massimo Piubelli dei Methodica alla voce e un grandissimo Gianni Brunelli alla batteria, il quale davvero suona con una naturalezza impressionante anche ritmi invece davvero complessi. Un album dunque di spessore, sicuramente consigliato agli amanti del prog, ma non solo.
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