RESISTANCE: PATENTS OF CONTROL
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01/12/2007Le nuove frontiere del Power Thrash passano da un'altra parte. Nulla contro i Resistance, intandiamoci, ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più. Voglio dire, in fondo gli Anvil, gli Exodus, gli Agent Steel non è che abbiano detto poco al panorama; a questo punto ci si aspetta che chi si inserisce in un filone del genere abbia qualche idea interessante, qualche spunto innovativo se non personale. Invece il concept in questione di originale ha ben poco: si tratta infatti di un disco scolastico, sicuramente sfoggiante una buona tecnica ma poco più. I limiti principali si evidenziano nel songwriting, tributario fondamentalmente di uno stile fatto semplicemente di passaggi lenti alternati a tirate che sinceramente dopo un po' stufano. A questo si aggiunge un vocalist che ha fatto del growl un'arma di distrazione (su parecchi passaggi era certamente da evitare), ed il gioco è fatto. L'idea del concept non è male, pur se non originale (già sviscerata da scrittori e musicisti, e non solo da loro): il controllo mentale come mezzo per costruire un mondo migliore, il fallimento in itinere degli ideali di un uomo che per perseguire un nobile scopo commette l'errore di eliminare il concetto stesso di umanità (il famoso libero arbitrio cui tanto teniamo, anche se spesso mal utilizzato). Si notano tra l'altro chiare denunce alla politica sociale e bellica degli Stati Uniti, in particolare per quanto riguarda la strada intrapresa da Bush. Sicuramente con un'idea del genere ed una simile voglia di sviscerare tematiche di un certo spessore, considerate le capacità tecniche della formazione ci si poteva aspettare di meglio; invece ci si trova davanti ad un disco musicalmente piatto, che tende ad annoiare lasciando ben poco respiro a momenti di ispirazione.
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