REJEKTS: Uno-
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27/02/2013Alto tasso di maleducazione in questo godibile debutto dei lombardi Rejekts. 'Uno-' è un bell'album successore di una serie di uscite, tra demo e split, non proprio all'altezza della loro capacità compositiva. Sebbene siano tutti giovanissimi infatti, i ragazzi mostrano già una grande caparbietà nel sapersi esprimere in musica. Le loro precedenti uscite, sono un rigurgito di noise/grindcore che purtroppo non trovavano mai un contesto favorevole per essere espresse nel migliore dei modi. Oggi dopo molto tempo, finalmente hanno trovato il tempo giusto per recuperare il tempo "perso". Con i ragazzi del Kreative Klan Studio, a quanto pare è stata fatta una scelta molto coraggiosa, basta ascoltare il modo in cui il sound esce fuori: molto forte, bombastico, di una bestialità immensa che sicuramente farà storcere il naso a qualcuno. Ma c'è da fargli più di un applauso. Se avessero registrato il disco come fan tutti, probabilmente l'album non avrebbe acquisito a lavoro concluso, quel trademark che già lo contraddistingue ("L'Odio Che Hai Dentro" sin dai primi secondi così come la vena hc/grind che rende tutto molto brutale). I brani sono delle bombe a mano, e nella mezz'ora che contraddistingue 'Uno-' c'è caos, rabbia, frenesia: violenza pura. Se da una parte è proprio il caos a rappresentare un'arma a doppio taglio, dall'altra c'è la soddisfazione di ascoltare questa fucilata che non smette mai di stupire. L'assalto oscurissimo di "5 Minuti Di Vuoto" col singer degli O come ospite è riuscitissimo. "Submorale", "Asettico", "Io Senza Me" tutti brani che trasudano l'aspetto più folle dei Rejekts. Più ragionate e sicuramente i brani più belli del disco, "Evanescente Inverno" (titolo evocativo per un brano che sa quasi di manifesto di pura misantropia), o l'esplosiva "Nihilius" chiaro urlo di disprezzo. Luca alla voce è posseduto all'inverosimile e nonostante il volume delle chitarre molto prepotente (ascoltate l'attacco micidiale di "Submorale") l'atmosfera è a dir poco mortale. Ogni brano è farcito da screaming, growl, ricordando act come gli ultimi Male Misandria. I Rejekts hanno imparato bene la lezione dell'hardcore italiano, rimanendo non poco colpiti da ciò che maggiormente li ha influenzati con gli anni. Non c'è bisogno di dire loro di trovare più personalità, perché a quanto pare il loro punto forte è proprio questa ricerca, questo gettare tutto insieme in un calderone senza curarsi della poltiglia di rabbia che verrà fuori. Darlo in pasto con un certo filo logico, quello si: perché ci sono delle idee fantastiche, ed è un peccato non dar loro maggior vigore proponendole con troppa fretta ("Carne E Acciaio").
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