RABID DOGS: RABID DOGS
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14/06/2011Mai come in questo momento si è registrato il ritorno del cult italiano '70 da cui non si può assolutamente escludere il poliziottesco. Sarà un po' per Tarantino e la sua combriccola, sarà per coraggiosi tentativi televisivi, sarà per band come questa, ma sta di fatto che un immaginario dal linguaggio così pop e parossistico non poteva non ispirare qualche metallaro sporco e cattivo come i nostrani Rabid Dogs (una citazione-chicca già nel monicker, promette bene). I nostri, qui all'esordio, propongono un grind feroce, ma al contempo ragionato, forte di una produzione grezza al punto giusto e un riffing che funziona nonostante la ripetitività al limite del tollerabile. Interessante, in particolare, la sovrapposizione vocale tra streaming e pig squeal, quasi come negli Anal Cunt del grandissimo Seth Putnam (R.I.P.). Nello specifico sono pochi i brani che riescono a distinguersi dall'insieme come "Politicians", una bella mazzata introdotta dalle voci di Bud Spencer e Terence Hill intenti a malmenare due politici in 'Due superpiedi quasi piatti', un'altra bella scarica di percosse introdotta dalla voce di Fabio Testi poliziotto-giustiziere in "Il grande racket", la mitragliata di "Bankrobbers", l'esplosione di violenza di "Those Of The Uno Bianca", fino al pezzo migliore di 'Rabid Dogs', la conclusiva "A Dangerous Toy" introdotta dalla voce di Nino Manfredi ne "Il giocattolo" di Montaldo, unica tracci a superare i tre minuti e a presentare un lavoro piuttosto elaborato nella costruzione dei riff, a là Cripple Bastards. Alla fine il solito lavoro grind, piuttosto uguale a se stesso e privo di momenti realmente creativi, ma un ottimo passatempo.
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