PRIME MOVER: IMPERFEKT
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23/06/2008I Prime Mover sono Finlandesi, e con 'Imperfekt' toccano la quota del terzo album realizzato, anche se sempre nel circuito della autoproduzione. Il combo nordico vuol risultare particolare in tutto e per tutto, a partire dalla proposta musicale (che esamineremo nel proseguo della recensione) fino ad arrivare alla lingua utilizzata, una specie di dialetto svedese parlato da meno del 6% della popolazione finnica. Venendo al lato puramente musicale, possiamo dire che le undici tracce presenti, per un totale di un'ora di musica, ci portano a scoprire una band particolare: già solo il discorso riguardante la lingua utilizzata, già nominato sopra, dovrebbe farvi capire che siamo di fronte ad un quintetto bizzarro. Il prog rock presentato in 'Imperfekt' risulta un mix fra vecchie reminescenze e sprazzi alternativi: il sound, molto pulito e definito, sembra quasi freddo ed asettico; probabilmente il fatto è dovuto alla non eccelsa musicalità della lingua unita con la totale perfezione della produzione, che non lascia spazio a suoni grezzi o perlomeno un po' ruvidi. Quindi sembra esserci un estremo distacco, un'alienazione fra la passione messa dai musicisti e la grande freddezza che sprigiona dalle casse dello stereo: la mia non è una critica, ma una constatazione della particolarità del sound dei Prime Mover che, a mio parere, centra l'obbiettivo di proporre qualcosa di diverso dai soliti stilemi del prog rock. La cover risulta minimalista e fredda, legandosi quindi molto bene al discorso precedente. La produzione è assolutamente professionale e risulta una marcia in più per il sound della band. In definitiva 'Imperfekt' è un bell'album, che potrebbe trovare spazio nella vostra discografia a patto che vogliate metabolizzare una proposta così ostica. Andate comunque sul sito della band e date un ascolto: potreste scoprire una nuova, interessante, band.
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