VALENTINE: THE MOST BEAUTIFUL PAIN
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16/03/2006Quello di Robby Valentine è uno dei nomi più conosciuti ed apprezzati da tutti gli amanti delle sonorità rock melodiche e limitrofe, salito con merito ai doveri delle cronache grazie all'elogiabile operato all'interno di acts quali 1St Avenue e Zinatra, oltre che nelle uscite edite sul mercato giapponese a proprio medesimo nome, queste ultime divenute vere e proprie gemme da collezione per tutti gli incalliti AORsters sparsi per il globo. Ora, a distanza di numerosi anni, l'artista olandese torna a calcare le lande del mercato europeo grazie a "The Most Beautiful Pain", album edito per la nostrana Frontiers Records, capace per l'ennesima volta di accaparrarsi i servigi di un altro grande nome scolpito nei solchi storici del rock melodico. Il cd in questione vede la musica di Robby muoversi all'interno delle proprie classiche coordinate spruzzate di AOR, pomp classicheggiante e pop da classifica, il tutto contraddistinto da una leggera modernizzazione del sound, capace di strizzare l'occhiolino al terzo millennio grazie ad alcuni inserti hi-tech che sanno aggiornare senza stravolgere lo stile del sound made in Valentine. L'album si apre con la solida "I Should Have Known Better", un'anthemica rock song impreziosita da un bombastic-chous, e si snocciola, di traccia in traccia, grazie alle sognanti melodie di brani come "I'm Going Under (Sedated)", "The Cold And Lonely Lie" (dal sapore particolarmente eighties) e "She (Abandoned Heart)", forse una delle canzoni nel più classico stile Valentine. L'inserimento della colonna sonora tratta dal film "Ritorno Al Futuro", ottimamente rivista in chiave rock, riesce a strappare con disinvoltura un sorriso positivo e ad introdurre nel migliore dei modi la vivace "Now Or Never", una godibile rock song a là Terra Nova, che non tradisce le origini del tulipano olandese. Traendo le conclusioni del caso non posso che promuovere senza mezzi termini questa nuova fatica del mitico Robby Valentine, un artista con la "A" maiuscola capace, nel corso degli anni, di rilasciare importanti capitoli nel campo dell'AOR music, genere che può finalmente riabbracciarlo grazie ai tanti ottimi spunti contenuti nel qui discusso "The Beautiful Pain". E applausi ovviamente anche alla nostra sempre più grande Frontiers Records, oramai un'autentica garanzia di sicurezza per quanto concerne la musica prediletta dal sottoscritto.
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