ONE WITHOUT: THOUGHTS OF A SECLUDED MIND
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06/11/2009Ma perchè qualcuno permette ancora a queste band di fare dischi? Ok, abbiamo capito che uno dei trend più in voga al momento è suonare una cosa che non è rock, non è metal, metterci una dark lady strafiga (e su questo punto non ci siamo nemmeno tanto) e testi sull'ammmore romantico e decadente. Capiamoci bene, non ho pregiudizi nei confronti di nessuno, esistono gruppi di questo genere che meritano il massimo del rispetto, ma da un po' di tempo stiamo assistendo al fiorire di questi cloni dei Lacuna Coil, soprattutto dalla Scandinavia. Ed è proprio da Gothemburg che arrivano questi giovani esordienti, che presentano il solito polpettone in salsa gotica con elementi di rock moderno ("Distance Between"), qualche sterzata leggermente più metal e molti momenti di struggente melodia, che per quanto affascinante, è ciò di più plastico e tristo ci possa essere, non lo si chiamerebbe trend, dopotutto. Nessun elemento personale di rilievo, nè nelle linee vocali di Catrin di tanto in tanto inframezzata da qualche innocuo scream, nè nell'estro compositivo, nè nella solistica, da record per la piattezza. A livello di produzione non c'è male, tecnicamente siamo senza lode nè infamia. Ma non è tecnico il problema. Ed è proprio qui che casca l'asino.
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