NINTH CIRCLE: Echo Black
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25/06/2020I Ninth Circle ci hanno impiegato un po' a pubblicare questa loro terza fatica intitolata 'Echo Black', considerando che il precedente 'The Power Of One' era uscito nel 2008, ma possiamo dire che è valsa la pena per l'attesa. Questo anzitutto perchè l'album presenta una tracklist abbastanza copiosa, con ben tredici brani per quasi un'ora di musica; soprattutto, però, si tratta di un bel disco che ci ha in parte anche un po' stupiti. Già vedendo la copertina, ma ascoltando anche le prime canzoni, non ci sono dubbi circa lo stile della band, dedita ad un heavy classico, che però tiene conto di svariate influenze che vanno dallo US Power, al power europeo o al metal melodico. La band affonda dunque le proprie radici certamente in un sound ottantiano, però allo stesso tempo non vive ancorata al passato e avulsa dal presente, bensì tiene conto che comunque siamo nel 2020, e nel frattempo la musica non si è fermata in quella decade: uno stile tradizionale, ma perfettamente contestualizzato nel proprio periodo. L'avvio dell'album procede secondo quest'ottica e con quest'approccio, con brani caratterizzati da riff decisi, fulminei assoli, una ritmica dinamica e la voce alta del cantante. Con "Tokyo Nights" avviene qualcosa però di leggermente spiazzante, perchè si tratta di un brano di registro completamente differente, che strizza l'occhio allo street/glam. Ben presto ci rendiamo conto, tuttavia, che non si tratta proprio di un caso isolato, perchè in effetti i Ninth Circle hanno questa caratteristica di spaziare tra generi diversi, risultando alla stessa maniera perfettamente credibili ed efficaci. Un po' sulla stessa scia, un altro esempio lampante è quello di "Then & There", ma più in generale la band nei vari brani scopre tutte le proprie influenze (ovviamente potremmo citare i vari Iron Maiden, Judas Priest, Riot e compagnia bella), passando con disinvoltura così da brani veloci come "Riding The Storm" (che per la sua imponenza un po' ci ha fatto pensare ai Warlord), ad altri più introspettivi come la bella power ballad intitolata "Shadow Of Giants". Significativa la presenza di alcuni ospiti nell'album, tra cui, in particolare, ben tre membri dei Riot V, ovvero Frank Gilchriest, Todd Michael Hall e Mike Flyntz, con gli ultimi due che presenziano proprio in una cover dei Riot, ovvero la classica "Warrior". In conclusione, 'Echo Black' è un lavoro che certamente rappresenta un atto d'amore verso questa musica e che i defender faranno bene a non far passare inosservato.
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