HOLY MOTHER: Face This Burn
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09/02/2021Tornano gli Holy Mother, un nome storico dell'hard & heavy americano, che avevano fatto un po' perdere le tracce dopo il loro ultimo album, 'Agoraphobia', del 2003. Successivamente, peraltro, a partire dal 2008, il cantante Mike Tirelli ha avuto diversi problemi di salute a causa di un cancro (lo ricordiamo dopo di allora solo in un album dei Messiah's Kiss del 2014), ma essendo guarito ha deciso di ricontattare il batterista storico, James Harris, per riformare la band. Non c'è ovviamente il bassista Randy Coven (scomparso nel 2014), al quale è dedicato l'album, mentre è stato reclutato un nuovo chitarrista, Greg Giordano. 'Face This Burn' è un album decisamente americano, sia a livello musicale, con un roccioso US heavy/power, sia a livello di testi, con frequenti riferimenti all'attualità politica e sociale degli Stati Uniti. In qualche brano, inoltre, soprattutto in alcune tracce come la title-track, "Love Is Dead" o "The Truth", ci sono vaghe influenze mutuate dal funky o dal rap nelle parti vocali, che rafforzano questa sensazione. Ad ogni modo, Mike Tirelli appare più agguerrito e grintoso che mai, sfoderando una voce ancora in grande forma. Particolare la scelta di inserire alcune piccole partecipazioni delle figlie di Tirelli e Harris (almeno da quello che ci è dato presumere), in un paio di tracce quali "No Death Reborn" e "Wake Up America", ma si registra la presenza anche di alcuni ospiti veri e propri come Wayne e Jason Banks dei Messiah's Kiss (in "No Death Reborn" e "Today"), Mick James (Last Child), sempre in "No Death Reborn" e John Perry, che suona un assolo di chitarra (anche lui in "Today"). Proprio questi due brani da ultimo citati sono tra i più particolari ma, parlando più in generale, in tutta la tracklist la band riesce ad offrire un buon campionario di riff rocciosi, in brani molto diretti e in grado di arrivare all'ascoltatore sin dai primissimi ascolti. Si distinguono un po' dalle altre in modo particolare però un paio di tracce: "Prince Of The Garden" è una sorta di mid-tempo, che suona per certi versi un po' Aerosmith, mentre l'ultima, "Superstar", è una cover dei Carpenter, che gli Holy Mother hanno decisamente rivisitato e fatto propria. In conclusione, "Face This Burn" è un disco piacevole, che rappresenta davvero un gradito ritorno per questa storica band.
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