NEAL MORSE: MOMENTUM
data
03/10/2012Le aspettative erano alte per questo nuovo album di Neal Morse visto che le notizie che hanno preceduto l'uscita di 'Momentum' non erano di quelle ordinarie: Mike Portnoy alla batteria, più vari altri "big" come ospiti del calibro di Paul Gilbert, Eric Gillette, Bill Hubauer ed altri ancora. In più, se consideriamo che la track list di soli sei brani aveva susciato scalpore misto a curiosità, allora si fa presto a dire che questo disco rappresenta un universo sonoro quanto meno tutto da scoprire. Bene, calato il sipario 'Momentum' si mostra subito per quello che è, un lavoro di progressive rock certo moderno, ma senza quei picchi qualitativi che, comunque, Neal non ha mai raggiunto da quando ha lasciato gli Spock's Beard. Alla fine la vera sospresa sono l'esecuzione ritmica di Portnoy - e non poteva essere altrimenti - anche se non registriamo passaggi da ricordare, e la suite conclusiva "World Wothout End" con i sui oltre trenta minuti di durata che seppur suddivisa in sei movimenti, nonostante sia strutturata su livelli che progrediscono come da manuale, e per quanto risulti molto equilibrata, non riusciano a non fare a meno di segnalare una certa mesterianza di base che non alimenta quasi mai il fattore emotivo. Anzi, diverse volte la sensazione che si avverte è quella di una partita a scacchi tra gli strumenti in cui sono già state definite prima tutte le mosse. Questo per dire che non tutto quadra in 'Momentum', disco che non fa altro che confermare si il talento di Morse, ma anche il limite di un artista troppo impegnato su più fronti che inevitabilmente, ahinoi, finisce per disperdere le sue enormi potenzialità.
Commenti