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Moonspell: Sin/Pecado

data

01/01/2010
85


Genere: gothic/industrial
Etichetta: Century Media
Distro:
Anno: 1998

Terza fatica discografica per i portoghesi Moonspell, un gruppo che, sin dai suoi esordi, è sempre riuscito ad essere osannato da folte schiere di fans ma anche letteralmente ostracizzato da alcuni critici che, reputandosi "puristi del genere", non hanno mai accettato di buon grado le eventuali e sintomatiche evoluzioni dello stesso. E, dato che i Moonspell, sin dai loro primi vagiti musicali, hanno sempre dimostrato di essere altamente egocentrici, hanno nuovamente tenuto fede al loro trademark regalandoci un album alquanto controverso ma al tempo stesso di gran classe; un prodotto incentrato su ritmiche orecchiabili e melodiche ma che, al tempo stesso, continuano a rispecchiare il mood intimista della band. Senza dubbio questo può essere considerato l’album che segna il definitivo "giro di vite" della carriera della band. Per farsene un’idea precisa basta considerare, nelle tracce che lo compongono, la totale assenza di brani violenti; le atmosfere sulfuree e demoniache hanno lasciato il posto a delle attente connotazioni folkloristiche di chiaro stampo mediterraneo. Nonostante sia quasi impossibile trovare dei brani non degni di nota, non posso esimermi dal segnalare la splendida triade iniziale composta da "Handmade God", "Second Skin", e dalla meravigliosa "Abysmo", un vero e proprio orgasmo musicale dolcemente ritmato da una serie infinita di melodie, dagli ottimi synth, dalla voce suadente del maestro Fernando Ribeiro, e da cori che sfiorano i lidi dell’EBM. Citazione a parte meritano le visionarie e maestosamente allucinanti "Magdalene" e "Mute". Per concludere posso solo ribadire che ci troviamo dinanzi ad un album che, anche se per essere apprezzato ha bisogno di un accurato ascolto, può essere sembra alcun dubbio considerato un altro piccolo gioiello che non dovrà mancare nella bacheca degli amanti del genere.

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