Mindsplit: Charmed Human Art Of Significance
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08/11/2010Delirio ed introspezione. I Mindsplit ci presentano un biglietto di sola andata per un lungo viaggio all’interno della psiche umana, estremamente complesso, a volte dispersivo e contorto. Tutto l’album può essere considerato come un vero concept, infatti ogni brano prende spunto dagli appunti di uno psichiatra, lontano parente del cantante H.B. Anderson. La sua voce è molto particolare: oltre ad avere una discreta dinamica, possiamo definirla come un misto tra la liricità di James LaBrie e l’ugola graffiante ed intensa di Daniel Gildenlow. Alle chitarre troviamo un funambolico axeman (Mathias Holm) che riesce a creare assoli molto tecnici e di buona caratura: buon vibrato, peccato per i suoni di chitarra che in alcuni casi risultano troppo compressi perdendo dinamicità. La sezione ritmica è sicuramente valida, si riscontra una buona precisione nell’esecuzione, ma sarebbe stata cosa giusta una maggiore dose di fantasia. L’album si presenta con una intro parlata ("Prologue - The Awakening") che ci introduce subito nei meandri oscuri della mente umana, mentre la successiva “Silhouettes” risulterà uno dei due brani più diretti e concreti di questo lavoro: ritornello di (quasi) facile presa, buona sezione ritmica ed una voce che viaggia costantemente con una marcia in più rispetto al gruppo. Altro pezzo orecchiabile è sicuramente “NMe - Myself & I” che riesce a miscelare le atmosfere cupe con una giusta dose di grinta, evitando la noia e la ripetitività. I brani si susseguono senza grossi cambiamenti di stile (interessante anche l’utilizzo del sax che impreziosisce la già buona qualità del lavoro), e l’album prosegue tra atmosfere cupe, intricate, e gli spiragli di luce sono davvero pochi. Mancano brani di apertura che creino maggior contrasto con le già plumbee atmosfere. Non è affatto in discussione il valore di questo platter, che ha le qualità per essere considerato un ottimo prodotto, ma ascoltare gli oltre '70 minuti di questo lavoro può essere davvero impresa ardua.
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