MARTIN, TONY: SCREAM
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17/11/2005Secondo disco solista del grande ex singer dei Sabbath di terza generazione dopo una miriade di progetti con diversi altri musicisti, e lavoro meglio inquadrato rispetto al lontano predecessore, quel "Back Where I Belong" assai più vario, melodico, e tendenzialmente estraneo alla maglia che al tempo lo teneva in squadra. Fresco di un contratto con la sempre attiva MTM, supportato dal figlio Joe alla sei corde e dal fido sabatthiano per antonomasia, quel Geoff Nicholls sempre nelle retrovie di dischi e concerti di Iommi e soci e non solo, Tony cala giù i suoi assi prendendosi cura di persona della base ritmica(tranne che nella oener, "Raising Hell", in cui il singer inglese omaggia il mai troppo compianto Cozy Powell riproponendo la sua registrazione del brano di anni addietro), e sfoggiando brani originali che ripercorrono la carriera del combo "nero" attraverso le diverse decadi. Ovviamente, il risalto maggiore viene dato al suo periodo dietro al microfono con canzoni che sembrano uscite dalle session di "The Headless Cross" e "Eternal Idol", ma senza mai disdegnare il passato mitico della band che ha dato origine all'heavy metal con lente cadenze e suoni sulfurei come in "Bitter Sweet" e la successiva "Faith In Madeness". Un disco di hard 'n' heavy di stampo classico, in poche parole, che non vuole dire altro che la musica è senza tempo e che il proprio background conta più di qualsiasi altra cosa. Creatività non significa fare esclusivamente qualcosa di nuovo, ma anche continuare a fare bene e con passione le cose più o meno vecchie, oggi, anno 2005. E Tony riesce a portare avanti com vigore un patrimonio sonoro di inestimabile valore custodito in questo "Scream", forse il disco che non avrebbe sfigurato nella discografia dei Sabbath anni 80/90.
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