LIFELOVER: KONKURS
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02/03/2009Finalmente la band svedese sembra aver impacchettato il loro lavoro migliore. Cosa alquanto gradita in questo nuovo cd, è sicuramente il continuo gioco di contrasti, sia a livello musicale che, di conseguenza, emotivo. Il quintetto nuota nelle acque più ostiche del territorio metal estremo, ovvero quelle della nuova ondata black metal, più sperimentale ed il risultato è dannatamente ottimo. Sottolineo inoltre la coraggiosa scelta della drum-machine, senza risultare scomoda e disturbante in sede d’ascolto, come spesso accade (soprattutto per questo genere). Essa sarà pur solo un semplice orpello dai suoni freddi, quasi vuoti, ma in questo disco riesce persino ad abbracciare tutti gli altri strumenti, agendo con violenza allo stesso livello delle chitarre abrasive presenti. Ed è proprio “abrasivo”, il termine giusto per descrivere questa musica: "Shallow" mostra la già risaputa bravura della band, sciorinando in sei minuti, ottime linee vocali, bruciate da un muro di suono impeccabile, con quelle semplici note di tastiera che adornano questa già bella opener. Una tastiera che ritorna prepotente, nella seguente "Mental Central Dialog", riuscitissima nel suo incedere pseudo-gothic. Ciò che rende interessante 'Konkurs' è il modo in cui cambia di canzone in canzone, senza perdere, nella sua ora di durata, tutta la sua natura rock, che è poi quella predominante, soffocata si dalle atmosfere lugubri simil-black, ma pur sempre tendenti alla struttura rock. Quello che però piace, è che questa struttura è quasi sempre incanalata in un processo di destrutturazione, a volte “vittima” di innesti jazz ("Stängt p.g.a Semester"). Col passare del tempo, Kim Carlsson, ha perfezionato il suo cantato, riuscendo a descrivere perfettamente ogni tipo di emozione: da quella più straziante con screaming acidi, a momenti di perdizione e schizofrenia ("Twitch"). Un altro enorme inaspettato passo in avanti per questa band: chi ama le emozioni forti, ecco il disco perfetto!
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