KRISTINE, LIV: ENTER MY RELIGION
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16/07/2006Che fine ha fatto la bella Liv Kristine dopo l’abbandono dai Theatre Of Tragedy? Se le sue fatiche con i Leaves’ Eyes sono ben note questo nuovo parto solista (che segue a distanza di otto anni “Deus Ex Machina”) esce un po’ in sordina soprattutto qui in Italia, dove non è ufficialmente distribuito da Roadrunner per ragioni di mercato che mi sfuggono, in particolar modo dopo aver constatato la qualità di “Enter My Religion”. Dimenticate gothic metal, atmosfere decadenti e cose simili, qui ci troviamo davanti ad un disco di gustosissimo pop rock a tratti cantautoriale, che presenta tutte le caratteristiche doverose per un platter del genere. Una produzione ed un’esecuzione da maestri fanno solo da contorno al vero nucleo di “Enter My Religion”, ovverosia le canzoni. Brani sognanti ma carichi di energia (“Over The Moon”, “Trapped In Your Labyrinth”, entrambe scritte da Peter Tägtgren o le sfacciatamente easy listening “You Are The Night” e “You Take Me Higher”) si accostano a pezzi più malinconici e riflessivi, tra cui il singolo “Fake A Smile”, “All The Time In The World” e l’irresistibile cover del Boss “Streets Of Philadelphia”, restituendo così l’immagine di una Liv Kristine davvero artista che non sfigurerebbe a fianco a nomi da mainstream nelle classifiche giornaliere di Mtv, cosa che tra l’altro le auguro con tutto il cuore. Vecchi fan dei Theatre Of Tragedy e del gothic metal siete avvertiti, non cercate qui cose che fanno parte di altre realtà; e come recitava all’epoca la bio di “Musique” degli stessi ToT, ‘back to what really counts: musique’.
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