THE SUMMER SET: Stories For Monday
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25/04/2016Gli smanettoni del web probabilmente saranno già a conoscenza dei Summer Set, classico gruppo americano un po' pop, un po' punk, un po' rock, un po' emo revival e chi più ne ha più ne metta. Facce da copertina di Alternative Press e da Warped Tour, insomma. Attivo dal 2007, questo combo di Scottsdale, Arizona, giunge al suo quarto disco in studio, che musicalmente non si discosta per nulla dal resto della discografia. Canzoni easy-listening, che parlano di vita, di amori, di adolescenza, di occasioni sprecate. Se vi piacciono band come We The Kings, The Rocket Summer, The Friday Night Boys e A Rocket To The Moon, allora con questi Summer Set siete a cavallo. Se invece non avete idea dei gruppi sopracitati, aprite Spotify e date un ascolto all'opening "Figure Me Out" e "Missing You", forse i manifesti migliori delle capacità del gruppo. Forse non è un caso che entrambi i pezzi siano piazzati in apertura, sintomo che la band non riesce ancora a correggere i suoi difetti: non è la prima volta infatti che ci ritroviamo una prima parte di album buona e una seconda scadente. In questo caso il punto di non ritorno è rappresentato da "All Downhill From Here", che, purtroppo o per fortuna, non è una cover dei New Found Glory (ma resta comunque un buon pezzo): dal brano seguente si sussegue un disastro dietro l'altro. Di "All In" salviamo solo il ritornello, "Wonder Years" è la classica ballad senza infamia né lode, "When The Party Ends" e "Wasted" dei filler inutili. Un album quindi dalla doppia personalità: frizzante e godibile in apertura, ripetitivo e fin troppo scontato in chiusura. Tutto ciò lascia la sensazione di un'ennesima occasione sprecata dai Summer Set per fare il grande salto.
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