MIKE TRAMP: Maybe Tomorrow
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03/02/2017Ho amato alla follia e sono cresciuto con le canzoni dei White Lion , "Little Fighter" o "Wait" fanno parte della mia vita e ritrovarmi il divino Mike Tramp in queste stravolte vesti un po' mi spiazza. Si che devo essermi ormai abituato visto che Tramp spunta la casella numero 9 della sua carriera solista, iniziata 20 anni fa con 'Capricorn', quello che rimane il suo album migliore ad oggi. Chiusa due anni fa la trilogia che comprendeva 'Stand Your Ground', 'Cobblestone Street' e 'Nomad', il vagabondo cantante danese si butta in questa "nuova" avventura col fido compagno di sempre Soren Andersen, piu' uno stuolo di musicisti molto validi. Saro' sincero' e diro' che non ho seguito mai particolarmente a fondo la carriera in proprio di Tramp, il suo stile musicale molto rilassato e compassato non ha incontrato mai il mio entusiasmo, il paragone che inevitabilmente faccio tutte le volte coi White Lion e' per me motivo di tristezza. Detto questo ho notato una verve maggiore e un piglio piu' rock rispetto alle ultimissime produzioni, sicuramente e' il lavoro piu' divertente e frizzante che il buon Mike ha rilasciato negli ultimi anni, con canzoni che lambiscono i Bon Jovi periodo 'Have A Nice Day' come "It's Not How We Do It", o deliziose sferzate elettriche che si odono in 'Coming Home' e nella eccitante "What More Can I Say". Forse sara' la mia nostalgia degli anni '80 che prende il sopravvento, ma credo di aver sentito un pizzico dei Lion in "Rust And Dust", un pezzo notevole, ritmato, molto spinto, anche se, ovviamente, spogliato di tutta la componente pomposa dell'epoca. Qui si parla il linguaggio della strada, le canzoni sono la colonna sonora perfetta per una bella passeggiata in macchina. Le dolci noti della stupenda "Time And Place" ( la voce di Tramp e' da manuale in questo pezzo), ballad pianistica che arriva in cielo e i tempi medi (molto medi), di "Spring" e "Why Even Worry At All" trasmettono pace, serenita' e voglia di viaggiare, con la macchina e con la fantasia. Ho sempre creduto che l'ugola zuccherosa di Mike, cosi' roca e dolce, fosse perfetta per qualsiasi tipo di musica, trasmetterebbe buone sensazioni anche in delle canzoni brutte o comunque normali, come ce ne sono diverse in questo album, per esempio. L'ascolto del cd senza interruzioni ha creato qualche disagio, e lo creera' agli amanti dell' hard rock piu' classico, qui siamo in tutt'altri territori, anche se certi picchi qualitativi ci sono e li ho voluti evidenziare. Questo lavoro potra' entusiasmare piu' i fan dell'Eddie Vedder solista (lo stile e' il medesimo), che quelli di 'Pride', questo e' ovvio ed e' bene rimarcarlo. Mi sento comunque di consigliarne l'ascolto a tutti perche' trattasi di 50 minuti di bel pop (rock?) cantautorale e di bella musica in generale. Ma prendendo spunto dal titolo dell' album forse domani assisteremo ad una (im) probabile reunion del leone bianco con la formazione originale, io ci spero ancora.
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