KINGS OF MODESTY: HELL OR HIGHWATER
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08/11/2009Anche i finlandesi Kings Of Modesty giungono all'esordio discografico, e il loro debut album intitolato 'Hell Or Highwater' si propone al pubblico secondo il più classico trend scandinavo degli ultimi anni scegliendo di pescare a piene mani dove i connazionali Leverage hanno fatto la loro "fortuna". Stiamo ovviamente parlando del movimento Melodic Metal il quale ha preso man mano voga dopo che le incursioni in questo senso di band come Sonata Arctica, Evergrey o Masterplan nell'ultima decade hanno generato un forte consenso da parte del pubblico. Da qui al proliferare di gruppi su questa falsariga c'è voluto un gran poco e oramai trovarsi di fronte a queste "evasioni" non è più una sorpresa. Tant'è che durante l'ascolto di questi Kings Of Modesty viene da pensare a ben poca cosa, in questo 'Hell Or Highwater' non ci sono elementi di spicco e, come avrete facilmente intuito a questo punto della recensione, la proposta non è certo delle più originali. A rendere più "difficoltoso" l'impatto generale ci si mette un fastidioso effetto presente sull'intero disco dietro alla voce di Jason Flinck, una specie di riverbero che nelle occasioni in cui le parti cantante vengono doppiate con un'altra tonalità (per capirci, a mò di "chorus" sui ritornelli) fa perdere buona parte dell'impatto della proposta. Dietro alla bontà tecnica di questi Kings Of Modesty c'è poca sostanza, e questo 'Hell Or Highwater' dimostra che la strada per il successo è ancora lunga. Piatto e ripetitivo, il fatto che sia suonato e prodotto egregiamente a questo punto non basta più. Dateci della sostanza, please.
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