INSANIA: V (Praeparatus Supervivet)
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25/11/2021I sostenitori del power metal dalle contaminazioni sinfoniche tengono da sempre in un angolino del loro cuore gli Insania, band di Stoccolma che allieta i nostri padiglioni auricolari da oltre venti anni riuscendo laddove molte altre band del settore appartenenti all'area scandinava e non solo hanno fallito nell'intento di rappresentare una valida alternativa agli Stratovarius o Sonata Arctica. Gli Insania finora nelle poche occasioni discografiche in cui sono stati chiamati alla prova si sono sempre mostrati molto compatti nonostante i vari cambi di line up che hanno coinvolto la metà dei componenti tra cui il cantante. Sono ben quattordici gli anni trascorsi da "Agony – Gift Of Life" ma agli Insania pare non sia comparso alcun segno di ruggine, nei brani si evidenzia appieno la loro voglia di veicolare il loro marchio di fabbrica fatto di armonici guitar riff che di certo rimangono la componente predominante del loro sound con le tastiere che si intrecciano perfettamente con i guitar solo dall'alto contenuto tecnico e assai ben elaborati. Non si assiste al minimo calo di tensione, sin dall'opener "Praeparatus Supervivet" seguita a ruota dall'ottima "Solur" si ha la sensazione di una battaglia vinta in partenza, le influenze a base di Stratovarius ed Helloween che danno quella leggera patina di happy metal sono la ciliegina su una scrittura di ottima caratura e l'interpretazione pulita del cantato di Ola Halén che ha preso il posto dello storico David Henriksson segna un altro punto a favore di questi ragazzi, più che mai caricati a pallettoni nella tritaossa "My Revelation" oppure nella scheggia impazzita “Power Of The Dragonborn” dove le chitarre del duo Peter Östros/Niklas Dahlin sparano riff che sembrano provenire da mitragliatori. Il lavoro verrà sicuramente apprezzato per l'impatto dirompente che gli Insania mettono in campo, l'unico aspetto su cui possiamo un po' discutere è l'eccessiva durata dei brani, una maggiore essenzialità non sarebbe stata inopportuna tenendo conto che la band segue uno schema oramai ben codificato e sarebbe stato gradito evitare così alcune parti ridondanti.
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